mercoledì 14 febbraio 2024

Stalker come un cappellaio

Se dovessi scegliere un solo episodio di una serie animata per San Valentino scegliere quello in cui sono inciampato questa mattina : il ventesettesimo episodio di Batman - La serie animata "Matto come un cappellaio" (Batman - The animated series "Mad as a hatter")! Mi sono svegliato e ci sono caduto dentro, precipitando in un mondo di scuri colori pastello e forme espressioniste, ma sopratutto di amori tossici, così tossici che paiono scorie nucleari. 
Questo perché la storia che introduce uno dei villain piu popolari di Batman è, purtroppo, invecchiata fottutamente bene. A rivederla oggi, a parte qualche chiaro anacronismo e alcune regole narrative ormai in disuso, sembra ancor più attuale che del giorno in cui ha visto la luce: stalkeraggio selvaggio, violenze relazionali, possessione scambiata per amore, nefaste conseguenze della solitudine sulla psiche umana, "cosplayer" assassini, un luogo di lavoro malsano, probabilmente una fantasia mistress con un superiore tirannico, ovviamente maschilismo a go-go e forse possiamo anche intravedere un po' di ansia sociale. Un tetro arcobaleno di tutte quelle ombre che oscurano portando alla putrefazione il vero amore. In un momento in cui i notiziari sono colmi di femmminicidi (e anche altri tipi di - cidi molto meno gettonati, ma non meno diffusi) e vicende di uomini che rispondono al rifiuto in modi, inumani, a dir poco, l'avventura del (poco) buon professor Jervis Tetch risponde meravigliosamente alle nostre nuove paure comandate senza nemmeno averci provato. -

lunedì 19 settembre 2022

L'unico voto utile

Tra poco ci saranno delle nuove elezioni e come spesso da po' di anni a questa parte
vi è una domanda che aleggia costantemente nell'aria: perché mai dovremmo andare a votare?


Ecco, io, almeno per quest'anno tralascerei le varie motivazioni di principio sul diritto/dovere di questa azione (a me molto caro, anzi carissimo), i calcoli politici di voto utile o disgiunto, i vari programmi elettorali e mi concentrerei su un fatto, incontestabile, allarmante, pericolosissimo per chiunque voglia vivere il più possibile serenamente nel nostro paese: il rischio di avere un governo, non di destra (già di per sé non cosa simpatica, almeno per quanto mi riguarda, ovviamente), ma, in pratica, di chiara matrice fascista. La sinistra non avrà fatto molto negli ultimi tempi (anche se sarebbe un'affermazione da verificare), ma quale miglioramento potrà esserci, mi chiedo, in un prossimo quinquennio dove, come è sempre accaduto in casi simili, per un senso di legittimità, persone come Cucchi saranno inevitabilmente picchiate e/o cadranno misteriosamente e fatalmente da finestre e scale? Cosa, tra l' altro, che già può benissimo accadere e non solo ai così mal appellati "tossici", ma a chiunque abbia la sfortuna di  incontrare chi non accetta qualcosa o qualcuno che sia diverso da lui (un fascista, appunto), per aspetto ed usi od opinioni. Il partito dalla fiamma tricolore capitanato dalla laziale scimmia urlatrice non può essere quello da provare" perché gli abbiamo provati tutti", a meno di non voler vivere in uno stato in cui la libertà individuale è decisamente limitata, per usare il solito eufemismo. E non pensiate sia solo un problema del mondo queer e tutte le altre cosiddette minoranze (religiose, nazionali, etc...che poi, minoranze fino a che punto, anche qui, sarebbe da vedere), perché quando la legge limita la libertà di un soggetto oggi, chi ci dice che non la limiti ad un'altro, domani? Fidatevi, quando si prende quella china non la si risale più: non si può sapere chi ne farà le spese, quando e come, se confondiamo la giustizia  con la repressione.
E non illudetevi di esser già sotto un regime soffocante a causa di una presunta dittatura sanitaria, perché sotto una vera dittatura non ci siete mai stati, evidentemente e in quei governi l'unica cosa che funziona sono le prevaricazioni fisiche e psicologiche di pochi potenti su molti, resi inevitabilmente impotenti, anche e soprattutto di manifestare il loro dissenso, altro che puntualità dei treni.
E poi, dovreste saperlo, al peggio non c'è mai fine. Siamo già un paese in cui la libertà di stampa non è hai massimi livelli, quindi non rischierei ulteriormente di finire in una versione dello stivale in cui l' informazione è ancor meno diversificata, personalmente, preferirei migliorare, non peggiorare.
Credo, che, per quanto antipatico, ora non sia il momento di viziati commenti su cosa la sinistra abbia o non abbia fatto, se difenda o non difenda a spada tratta un popolo comodamente seduto su un soffice divano a guardare Netflix, ma di sostenerla per evitare che un nero e claustrofobico incubo diventi realtà. Un incubo in cui sicuramente tutto ciò che non vi va giù (tasse e bollette in primis) non sparirà, ma verrà altresì amplificato all'ennesima potenza. Ogni nostro attuale problema quotidiano non potrà mai aver speranza di estinguersi se non utilizziamo il nostro voto per sostenere un qualsivoglia centro sinistra. So che non è un messaggio popolare, che verrà bollato come fazioso e di parte, chissà, magari volerà pure qualche offesa, ma logicamente  è l'unica cosa sensata da fare, se vogliamo ancora avere una tenue possibilità di vivere in un luogo più sano e meno tossico, più felice e meno, irremediabilmente malinconico, marcio e corrotto, di quel che già è.

mercoledì 3 agosto 2022

Cinema d' estate


Fa caldo, caldissimo, non se ne può più: in città stare fermi o in movimento è la stessa identica tortura, che ti fa sciogliere come cartoni animati nella salamoia; al mare ti salvi solo in acqua, se riesci a non farti bollire; la frescura delle altitudini sembra l'unica salvezza, ma se ancora non potete godere dell' annuale riposo dalle fatiche lavorative, bè, allora, nella cocente attesa, datemi retta, andate al cinema! Approfittate della condizione di un corpo fisico che implora di ricoprire il ruolo di avatar del vuoto cosmico e di messia dell'immobilità pura, per soggiornare in sale climatizzate e nutrire la vostra curiosità e conoscenza, aumentare il vostro bagaglio culturale, educare i vostri sensi visivi e di concezione narrativa divertendovi e rilassandovi, specie se, come me, andate in uno di quei cinema con quelle libidinose poltrone reclinabili. Se è vero che la stagione cinematografica estiva non è tra le migliori, ora, come raramente è accaduto, multisala e cinematografi tradizionali propongono spettacoli inaspettati di veri capisaldi di letteratura video-dinamica o anche solo action-movie colmi di FX, la cui fruizione sullo schermo d'argento diventa una totale esperienza a sé stante rispetto a qualsiasi mega impianto con smart TV casalingo. Un periodo solo apparentemente moribondo tra l'iniziativa della riproposizione a cadenza settimanale dei migliori e più apprezzati lungometraggi dello studio Ghibli, fondato dal Disney nipponico e maestro indiscusso dell'animazione Hayao Miyazaki o la carrellata di alcuni cinecomics DC o ancora blockbuster di stagione e storiche pellicole che tutti dovrebbero vedere almeno una volta, le occasioni non mancano per nessuno. Per non parlare delle meravigliose arene estive, in parchi e giardini, in cui il vissuto di un film è arricchito spesso da location già di per sé meritevoli di esser ammirate e godute. Perciò ascoltate un bischero e se non sapete che fare in questi torridi giorni ricordate che la cinefilia, per quanto morbosa, potrebbe essere la soluzione.

lunedì 21 giugno 2021

Manara e le donnine tossiche


Milo Manara è uno dei fumettisti più famosi, apprezzati e riveriti della nona arte italiana, raccontato da qualche tempo in un libro in cui il maestro si apre a 360 gradi per la delizia dei suoi tanti ammiratori. Più di un professionista del settore, infatti, si è gettato a capofitto nel celebrare questo evento ed è difficile negare quanto possa essere interessante un volume di tal fattura, almeno per iniziare a capire come intraprendere la fascinosa e difficile carriera nel mondo dei fumetti. Come si suol dire, trucchi e segreti del mestiere.


Stacco. Interno giorno. Mi alzo, faccio la mia solita colazione/pranzo che mi tocca almeno due volte a settimana (non vi ammorbo sul perché), accendo la TV e nel sempre utile programma di mamma Rai, Buongiorno Regione, sento Milo Manara affermare che i suoi più grandi sostenitori sono donne, che i pensieri più aulici verso la sua arte provengono dalle donne, che, insomma, le donne amano quel che fa Milo Manara e tutto perché, si sa, le donne sono più intelligenti!


Ecco, non so se avete presente come abbia fatto fortuna Manara: è un disegnatore eccelso, sì, un fumettista grandioso, però non è conosciuto proprio per avventurose epopee western o space opere fantascientifiche metanarrative, ma per la sua instancabile riproposta stereotipata ed immancabilmente erotica del corpo femminile. Certo, difficilmente i suoi estimatori ridurrebbero a così poca cosa la sua opera e, personalmente, non lo biasimo troppo per aver insistito sull'unico elemento che veramente gli permetteva compensi dignitosi per un qualsiasi lavoro artistico, ma i gusti sono una cosa e la realtà un'altra. La realtà è che il lavoro di Manara da decenni è una rappresentazione sfacciata del sessismo più spregevole e tossico.


La cosa comica, di cui mi sono fermamente convinto nel tempo, è che il buon Milo, come molti suoi coetanei (facciamo un range dai 40 anni in su?) è, appunto, buono e dubito che sia minimamente conscio del bieco maschilismo che manifesta. Purtroppo, però, la sola volontà non basta e, come diceva il Batman nolaniano magistralmente interpretato da Christian Bale: "Non è tanto chi sono, ma quello che faccio, che mi qualifica." Per analogia, quel che fa Manara, ormai da una vita, non è poi così innocente come lui e i suoi fan (molti dei quali altrettanto validi fumettisti) amano credere. E non sono le persone come me ad essere eccessivamente bigotte, che criticano il grande vate solo perché non sopportano di vedere qualche nudo di cui si scandalizzano come dei baciapile qualunque… Questa è una tesi ben sorpassata, sarebbe andata bene negli anni '70, al contrario: è proprio perché noi sappiamo benissimo cosa sia il nudo e l'eros, che non possiamo ingoiare nel 2021 il rospo di una rappresentazione parziale, che ricalca assiduamente una costrizione violenta verso le donne da parte del maschio prevaricatore e violentatore. Il nudo di Manara è ben fatto, ma non porta avanti alcuna filosofia artistica degna di essere chiamata tale, specie nel nostro presente… È, al massimo, solo una grandissima prova di virtuosismo estetico. Non può essere considerata perché trascura tutte le bellissime rappresentanze della nostra società: dove sono nell’eros di Manara le grasse, le brutte, le secche, le zoppe, etc…? Qualcuno potrebbe obiettare che Manara non sia un artista di realismo come Caravaggio o Courbet, ma di idealismi. Questo, però, non fa che confermare la mia analisi: se l'ideale inseguito dall'autore è una bambola gonfiabile anoressica con le labbra inchiodate a forma di porta-fallo, beh, come idealismo lascia alquanto a desiderare e riconduce inevitabilmente adsogno miseramente fallocratico. Manara non lo fa apposta, già detto, ma è bene ripeterlo per chi non vuol vedere lo cose come stanno, è figlio di un'epoca estinta i cui dinosauri son sopravvissuti fin troppo sino a noi. Si può (anzi si dovrebbe) evitare di odiarlo come esponente involontario del sessismo tossico passato, non possiamo giustificare però altrettanto la sua arte, non guardando il contesto. E il contesto, come per ogni altra cosa di pubblico dominio, è una contemporaneità in cui se editi una "donnina alla Manara" o, per esempio, se disegni un fumetto in cui il protagonista dubita della violenza subita da una donna che la denuncia (hai capito Gipi?) contribuisci enormemente a diffondere un modello ben poco edificante. Non può esistere un'arte, di qualsiasi tipo sia, slegata dall'attualità, che sia in relazione passiva con essa, essendone un suo frutto e quindi rimanendone influenzata, sia attiva, cercando di condizionare la realtà per cambiarla e farsi ascoltare.


Per tutto questo, quelle parole di Manara dette alla Rai non avranno celato alcuna malignità, non fatico a crederlo, ma mi sono suonate un po' così: "Io disegno schiave sessuali maschili, ma lo posso fare perché alcune donne (non poi così intelligenti, a quanto pare) lo approvano", che si può sintetizzare ulteriormente in " manco di rispetto alle donne perché me lo permettono". Ma, se pur permesso, non rimane comunque un qualcosa di visceralmente sbagliato e orrendo? O no? Non vi suona come una precaria giustificazione per qualcosa che non andrebbe mai legittimata? Una involontaria e triste confessione dei termini sessisti introiettati con cui Manara vede il mondo, una vista parziale e poco veritiera di una società ormai lanciata a rotta di collo verso, letteralmente, un altro pianeta. A saperla leggere, quell'intervista, è imbarazzante quanto la maldestra toppa con cui Zoro, sagace presentatore del baluardo televisivo della sinistra italiana, Propaganda Live, ha cercato di cucire dopo l'incidente con la giornalista Rula Jebreal che, chiamata in studio come esperta sul conflitto israelo-palestinese, ha deciso poi di declinare l'invito sostenendo che la trasmissione non rispettasse i parametri di una sua personale politica che prevede di non comparire in spettacoli in cui la percentuale di personalità femminili è sottostimata rispetto a quelle maschili. Se Jebreal abbia o no perso semplicemente un'occasione con una polemica esagerata può essere ancora oggetto di dibattito, forse… Ciò che è certo è che Zoro, al secolo Diego Bianchi, e tutta la redazione di Propaganda hanno fatto la figura di quei boomer maschilisti che non sanno di esserlo, né più né meno quanto il Maestro Manara. Una fauna di questa tipologia che tra social e bar sul territorio forma un esercito apparentemente invincibile ed immortale, ponte principe per il salto di cultura del virus più letale per la civiltà umana: no, non sto parlando del famigerato Corona Virus 19, ma dell’ignoranza più pura, concime magnifico per gli intolleranti di domani, ora chiamati fascisti, ora complottisti, ora leghisti, ma tutti figli della stessa radice. Una patologia il cui unico rimedio è l'istruzione, la scienza, il sapere, la cultura e l’educazione delle nuove generazioni o, se siamo fortunati , degli adulti più indecisi e con le capacità di ragionamento più efficaci. Una divulgazione della conoscenza, perciò, ininterrotta, che passa dalle scelte di ogni giorno e permetta di inoculare nella società un virus altrettanto forte e contrario all’ignoranza: la curiosità, che, per definizione, non ammette nessun pregiudizio. Insomma, una sorta di vaccino.


Perciò, se si elogia qualcuno come Milo Manara senza mezze misure, senza precisazioni, senza sottolinearne limiti e misure rischiamo di foraggiare il virus nocivo e di diminuire l’immunità intellettuale di gregge. In quel preciso istante si invia un messaggio sbagliatissimo, che lo si voglia o no e bisognerebbe pensarci su un pochino prima di farlo. Soprattutto, con tutte le alternative fumettofile che escono oggigiorno, forse, sarebbe ora da dare precedenza a titoli con un impatto sociale un po' più aggiornato. Non mi pare di chiedere troppo, solo una coscienza sociale. Ah, allora, sì, sto chiedendo troppo, scusate.




lunedì 14 giugno 2021

Un rombo di Tuono... e in un attimo silenzio c'è!

"È un buon giorno per morire!" 
Una frasona ad effetto buona solo per qualche epica narrativa, perché non è mai un buon giorno per morire. Non a 44 anni. Non quando la tua arte è ancora nel fiore dell'età, non così, senza un motivo, se non la sfiga nera. Non quando sei Tuono Pettinato e potevi ancora regalare al mondo molti sorrisi, riflessioni ed aiutarlo con la psicanalisi migliore del mondo: quella delle strisce a fumetti. Quando ho ricevuto la notizia, stamattina non volevo credere alle mie orecchie: un fumettista così giovane se n' era andato, per sempre, non un vecchio che ha vissuto tutta la sua vita per molte stagioni (sarebbe comunque triste, però, penso mi capirete), ne', ahimè, un ,"Salvini" qualsiasi. È stata una bomba atomica interiore di notevole livello e l'unica parola a cui pensavo è il silenzio assordante di Freccia Nera, Re degli Inumani, seguito solo dal suo sibilo più fievole di miriadi di megatoni: ecco come mi sentivo. Tuono non l'ho mai conosciuto, come fumettista nemmeno mi piaceva tanto, all'inizio, poi pian, pian ho capito che non era così male. In fondo era un maledetto pisano. Lo vidi di sfuggita al Salone del libro di Pisa, appunto, mi fece una bella impressione, più dei suoi fumetti all'epoca: mi parve simpatico, una pasta d' uomo e soprattutto, probabilmente, più umile e sensibile di altri suoi colleghi. Nonostante ciò darei mille e mille graphic novel a messer Satanasso per riavere anche una sola delle due vignette e non per essere ruffiano, ma il Sig. Pettinato aveva contribuito notevolmente a quel capolavoro di sintesi pionieristica tra didattica e fumetto chiamato Comics & Science e lo aveva fatto splendidamente. Su quel periodico made in CERN ha donato il meglio di sé, i migliori assi della sua manica d' artista sono tutti lì e sono meravigliosi e spassosissimi, almeno per i miei gusti, ovviamente. E poi darei tutta la mia collezione per riaverlo tra noi, perché se non è un mai buon giorno per morire, se non lo è in così giovane età, sicuramente nessun fumetto inanimato vale la vita di una persona e se quella persona è Tuono Pettinato, bèh , che ve lo dico a fare. 


Ciao Tuono, vedi se riesci a farti pettinare un po' lassù. 

mercoledì 26 maggio 2021

Monitor Organism Designed Only for Krushing !

Sapete cosa vuol dire M.O.D.O.K.? 


Sì, bravi😀, una combinazione di parole forzate per risultare tremendamente inquietanti in un acronimo così idiota che solo il fascino infante di uno scarso scarto di un turno di Scarabeo significante la terribile malvagità insita nella nemesi dell'eroe bello e buono riesce a superarla! Quei pochi che non lo sanno, però, lo possono scoprire insieme a noi, a loro rischio e pericolo, nella produzione Marvel (ormai vera e propria vertebra essenziale dell'Impero del Male denominato Disney e non più una casa editrice indipendente come l'ha conosciuto la mia vecchia generazione) di Hulu, visibile sulla sezione Star di Disney +.
Un'animazione simpatica e contemporanea a tutti gli effetti, debitrice di geniali serie ed esperimenti del passato come Wallace & Gromit o Thunderbirds. Lontana, lontanissima, per fortuna, dall'Universo Marvel Studios e libera, come ogni vera commedia sa essere, risponde alla singolare domanda: e se l' universo Marvel fosse una serie animata dissacrante tipica degli anni '90? Sarebbe M.O.D.O.K. e sarebbe bellissima. Un personaggio Marvel in stile Simpson, che già col suo aspetto assurdo e goffo si adatta perfettamente a tutti il progetto. M.O.D.O.K è una delle creazioni fondanti il mito Marvel e, come la maggior parte di esse, è nato per mano di Stan Lee e Jack Kirby. Esordì come avversario di Capitan America nel novantatreesimo numero di Tales of Suspence e da subito entrò nel cuore dei fan per la sua unica, più che singolare apparenza e, ovviamente, tremebonda malvagità. Il M.O.D.O.K orignale, George Tarleton, era un tecnico dell'organizzazione terroristica A.I.M. (Avenzate Idee Meccaniche: una brillante espansione con aggiornamento del concetto di "scienziato pazzo") mutato dai suoi sceinziati in un' organismo mentale progettato unicamente per studiare l'artefatto alieno noto come Cubo Cosmico e milgiorarne le potenzialità. Un computer umano tutto cervello e zero muscoli, letteralmente, battezzato perciò Mental Organism Designed Only for Computing, ovvero M.O.D.O.C. l'organismo mentale progettato solo per calcolare, che cambiò ben presto nell'organismo mentale progettato solo per uccidere e quindi, il famigerato, M.O.D.O.K., Mental Organism Designed Only for Killing, quando, per ribellarsi ai suoi creatori decise freddamente di ucciderli e assumere il comando dell'A.I.M. Questo mostro di Frankenstein rovesciato e sci-fi (che ricorda anche uno dei più grandi avversari della Lanterna Verde Hal Jordan, Hector Hammond) diviene il protagonista naturale di una sit-com figlia di quell'epoca che le creature di Matt Groening vararono decenni or sono, senza nulla da invidiare a successi moderni quali Rick & Morty: M.O.D.OK. è un cattivo Marvel, certo, ma è anche uomo, ha un'anima, un lavoro, una Signora M.O.D.O.K., dei figli, è già una tecnologia obsoleta nel mondo dei social e delle app, ma è pur sempre un cattivo Marvel e ovviamente nel 2021! Si perpetua la decostruzione supereroica in chiave cartone scorretto all'americana incominciata coi fumetti anni ' 70 riprendendo con gusto ed equilibrio varie lezioni televisive di questo filone negli ultimo secolo ed elementi della Marvel cartacea più recente, nonché, cosa molto importante e perno delle avventure, la sua inclusivitá.


Fatevi controllare senza timori la corteccia cerebrale dall'organismo mentale designato solo per uccidere e vi disintossicherete in un batter di testa da sopravvalutati polpettoni cine-comici oberati di personaggi in cerca di trame inesistenti. 
Hail A.I.M.!

domenica 16 maggio 2021

L'avvocato dell'Amazzone


Buongiorno eee... Buuum! Sono riaperti gli unici e veri bombardamenti made in Israel: alta qualità, diffidate delle imitazioni, i soli che non lasciano nemmeno un grammo di palestinese ad infettare la vostra sacra terra.
Una pulizia etnica di lunga tradizione, un sistema infallibile frutto di studi e studi delle migliori pure menti ebraiche, non come quei dilettanti di nazisti, che non sono stati capaci neanche di far estinguere un popolo. D'altra parte il Popolo d' Israele ha imparato dai migliori: gli americani! Loro sí che ci sanno fare: in fondo dopo generazioni ad impersonare il ruolo della vittima ne hanno rubata di crudeltà con gli occhi (naturalmente prima che glieli cavassero o trasformassero in saponette)! E non è anti-semitismo, è solo la dura e spietata realtà. Ormai è chiaro come la luce del sole, che la suddetta nazione non è altro che una malvagia macchina stermina-arabi e ogni suo cittadino ebreo ne è un fiero sostenitore e quindi, ovviamente, complice e colpevole quanto i suoi governanti.
Anche vip hollywoodiani, amati ed ammirati come Woody Allen o... Che ne so... Gal Gadot! Star squallide che giocano con la vita di noi poveracci e non si fanno problemi a non dire una parola contro un vero e proprio genocidio di massa! Ce le vedo lí a sparare ridendo come folli e sadici Joker su bambini palestinesi grazie al loro esauriente addestramento militare! D'altra parte lo sappiamo, anche noi italiani siamo tutti fascisti, mafiosi, scopa-pecore, tutti uguali ai Mario Bros...
Già, come fosse logico, che un'attricetta di action-movie dai buoni sentimenti abbia dirette responsabilità in un conflitto inesauribile iniziato da prima della sua nascita. E come se si potesse farle una colpa di essere nata in Israele, crescendo con un vero e proprio lavaggio del cervello nazionalista e di essere stata capace solo in tempi relativamente recenti a smarcarsi dalla formazione di un'intera vita e di pubblicare una poetica prosa non violenta degna di Wonder Woman in risposta alla feroce offensiva che ogni giorno il suo paese vomita su le persone a cui, di fatto, ha rubato la terra.

«Il mio cuore è spezzato. Il mio paese è in guerra. Sono preoccupata per la mia famiglia, i miei amici. Sono preoccupata per la mia gente. Questo è un circolo vizioso che continua da troppo tempo. Israele merita di vivere come una nazione libera e sicura, e i nostri vicini meritano la stessa cosa. Prego per le vittime e le loro famiglie, prego perché termini quest’inimmaginabile ostilità, prego affinché i nostri leader trovino una soluzione per farci vivere uno accanto all’altro in pace. Prego per giorni migliori.»


Insomma, non mi pare proprio una cosa da niente. Eppure, le sue parole, così sagge, devono essere state insopportabili a chi avrebbe preferito avere un nemico in più che abbracciare un nuovo alleato.
Forse, una dimostrazione di crescita, di maturità, in quanto tale è scomoda, dà fastidio, anche a chi si auto-elegge difensore virtuale di diritti umanitari, poiché, nonostante questo bel pensiero, evidentemente, non sono capaci di superare i propri limiti allo stesso modo ed avvicinarsi alle vere Sentinelle della Libertà. Inutile lanciare pesanti accuse ad una nota celebrità senza il minimo straccio di una prova, inutile e criminoso e pure ipocrita quando si critica un testo che sembra uscito da un fumetto della Principessa Amazzone Dc che bene Gal ha interpretato in 3 film e mezzo! Ancora più futile portare sul banco degli imputati un servizio militare obbligatorio per ogni cittadino israeliano (soprattutto per quelli della sua età nati nel 1985, che anche qui in Italia venivano ancora chiamati alla leva fino a pochi decenni fa) e quindi ha ben poco a che fare con la propria posizione politica. Ridicolo, infine e paradossale gettarle tutto lo sterco umano possibile, avviare la macchina dell'odio e puntaergliela contro in una versione social della brutalità che diciamo di criticare così aspramente. In una parola sono stati più guerrafondai chi ha portato Gal Gadot a chiudere i commenti sul suo account Twitter, delle parole delle quali veniva accusata. Alla fine lo sappiamo, le novità fanno paura, non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire e il conflitto è bello, bello da morire, a tal punto che pure i pacifisti non possono stare senza un nemico da abbattere ed una santa crociata da perseguire. La vera rivoluzione, l'unica vittoria sul nemico che conta è quella che ci insegna Diana Prince, Wonder Woman, quella di amarlo, perdonarlo, ovvero l'evangelico ama il prossimo tuo come te stesso. Ed in questo Gal, almeno stavolta, ha dimostrato di aver appreso bene la lezione dal ruolo che le ha dato fama e fortuna: è stata una signora... Direi, meraviglia.